Un Moderno Mitologo - Sandra Ginnastasio
Roma, Novembre 1973
A descrivere ninfe boschereccie o amanti etruschi, flautisti dolcemente meravigliati o sirene di sfingea memoria, non poteva non prestare in modo affascinante il proprio talento, il mitologo del sud, Pippi Starace.
Il viaggio attraverso la cultura resa trasparente ed inflessibile memoria, ha dato qui i suoi frutti, nell'impennato rigore dello stile, nella perfetta fusione dell'arcaico mitologico con la forma, tutta tesa a riproporre l'ansia di una moderna ricerca, che deriva dai modi sintetici del secondo cubismo. Paesaggio umano e orizzonti mnemonici, raggiungono lo stesso vertice di verità artistica: i volti delle figure divino-umane si stagliano in una tarsia cromatica che dì per sé, senza leggi riportate di prospettiva, costituisce uno spazio che è potentemente pittorico, e al tempo stesso reca in sé le tracce di una profonda simbolizzazione del reale.
A tali risultati un Artista come Starace assurge dopo decenni di severa disciplina estetica, che nella tenacia e nell'umiltà dell'esperienza, ha fatto di Lui un tecnico dell'immagine di memoria: della figurazione a lungo immaginificata attraverso lo spontaneo assimilarsi di una cultura fervida, che dà allo spirito ricchezza e spontaneità della visione crescenti.
Intense immagini di mondi vissuti attraverso le generazioni che in noi ci hanno preceduto, queste portate in luce dalle serigrafie di Starace riguardano uno storico e cosmico atteggiarsi dell'uomo, che favoleggia di universi perduti, ma sempre presenti nell'universale fantasia umana, quando abbia capacità di fortemente vivere e intensamente simboleggiare.
Sandra Ginnastasio