FUTURISMO NEL SUO CENTENARIO, LA CONTINUITA’

10 Febbraio 2009

Venerdì 20 febbraio alle ore 17,30 a Cavallino (LECCE) nella Galleria del Palazzo Ducale si inaugura la mostra Futurismo nel suo centenario, la continuità, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune con il patrocinio di Regione Puglia, Provincia di Lecce, Città di Lecce, Unione di Comuni della Messapia, Università del Salento, Fondazione Cassa di Risparmio di Puglia, Accademia di Belle Arti di Lecce, Istituto statale d’arte “G.Pellegrino” di Lecce, Centro Studi Futurismo-Oggi, Roma, Sindacato libero scrittori italiani-Roma e con il sostegno di Carrefour e di Sveviapol.

La rassegna, promossa dall’on. Gaetano Gorgoni, Assessore alla Cultura e da Fulco Ruffo di Calabria, si affianca alle numerose iniziative promosse in Italia da enti pubblici, istituzioni culturali, musei e gallerie private, per celebrare il centenario della nascita del Futurismo e viene inaugurata a cent’anni esatti dalla pubblicazione del Manifesto del Futurismo sulle pagine del quotidiano francese “Le Figaro” del 20 febbraio 1909.

In mostra ben 112 opere tra dipinti, sculture, grafiche, disegni firmati da Giacomo Balla, Luigi Russolo, Gino Severini, Antonio Sant’Elia, Mario Chiattone, Mario Sironi, Julius Evola, Enrico Prampolini, Tato, Diulgheroff, Benedetta Cappa Marinetti e tanti altri protagonisti del primo Futurismo, accanto a quelle degli artisti appartenenti al cosiddetto Secondo Futurismo, tra cui Gerardo Dottori, Tullio Crali, Enzo Benedetto, Osvaldo Peruzzi, Mino Delle Site, Ivo Pannaggi, Emilio Buccafusca, Pippo Oriani.

A testimonianza della vitalità della lezione futurista – ed è questa la peculiarità della rassegna di Cavallino – sono presenti le opere di artisti contemporanei, come Silvio Amelio, Lorena Berg, Pablo Echaurren, Antonio Fiore, Fulvio Ligi, Veronica Piraccini, Tina Saletnich, Massimo Sansavini, Loretta Surico, Giulio Tamburrini, i quali hanno raccolto e sviluppato il messaggio lanciato alla fine del primo decennio del XX secolo da un gruppo di artisti convinti di poter cambiare radicalmente non solo l’arte ma anche le modalità di ogni aspetto dell’esistenza umana.

Così illustra il significato della rassegna il curatore Luigi Tallarico: “Il punto di forza, se vogliamo l’originalità della mostra di Cavallino, consiste nel considerare la presenzialità delle forme originarie dei futuristi storici, facendo riferimento al concetto nuovissimo di struttura dinamica aderente allo spazio, senza escludere l’incanto cromatico, lirico e astratto, che emerge dalle profondità metafisiche, alle quali avevano guardato, con la visione di Balla, i futuristi della successiva generazione”.

In mostra sono presenti le opere di: Giovanni Acquaviva, Alfredo Gauro Ambrosi, Aris Bacci, Giacomo Balla, Enzo Benedetto, Emilio Buccafusca, Attilio Calzavara, Carlo Carrà, Mario Chiattone, Arturo Ciacelli, Tullio Crali, Mino Delle Site, Nicolaj Diulgheroff, Gerardo Dottori, Errico, Julius Evola, Ferruccio Ferrazzi, Ivanoe Gambini, Mario Lepore, Silvio Lo Celso, Alberto Magnelli, Benedetta Cappa Marinetti, Antonio Marasco, Virgilio Marchi, Filippo Tommaso Marinetti, Molis, Bruno Munari, Pippo Oriani, Ivo Pannaggi, Osvaldo Peruzzi, Enrico Prampolini, Riccardo Ricas, Luigi Russolo, Antonio Sant’Elia, Gino Severini, Mario Sironi, Pippi Starace, Tato (Guglielmo Sansoni), Thayaht (Ernesto Michaelles), Antonio Valente, Lucio Venna; e di: Silvio Amelio, Lorena Berg, Pablo Echaurren, Antonio Fiore, Fulvio Ligi, Veronica Piraccini, Tina Saletnich, Massimo Sansavini, Loretta Surico, Giulio Tamburrini.

Ad introdurre i visitatori due grandi riproduzioni della scultura Forme uniche della continuità dello spazio di Umberto Boccioni (1913, Civiche raccolte del Comune di Milano), realizzate da docenti e studenti dell’Istituto statale d’arte “G.Pellegrino” di Lecce.